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Monthly Archives: febbraio 2013

Bart Iaccarino

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Bart Iaccarino inizia a giocare a football nel 2000 nei Seagulls Salerno e, dopo la prima stagione, passa ai Marines per disputare u21 e campionato senior fino al 2003. Torna ai Seagulls, di nuovo Marines e poi va un anno in Spagna negli Imperials Reus (2005/06) dove viene nominato MVP della squadra. Dal 2007 al 2012 ai Marines Lazio, dove ha anche curato come head coach lo sviluppo di diverse squadre giovanili. L’ultima stagione ha giocato l’Eurobowl con gli Adlers Berlino. Subito dopo si è buttato nella nuova esperienza spagnola che sta vivendo con l’incarico di Head Coach e General Manager per gli Imperials Reus, mentre nel 2013 giocherà per i Pioners Hospitalet. Bart conta anche diverse presenze tra nazionale giovanile e senior.

IC: ciao Bart, raccontaci come sta andando in Spagna…
BI: Ciao a tutti, innanzittutto vi ringrazio per lo spazio concesso sul vostro blog, la mia nuova esperienza come head coach e general manager degli Imperials Reus, squadra del CIF9 se vogliamo paragonarlo al campionato italiano, sta andando davvero bene, abbiamo vinto la nostra penultima partita di RS questo weekend per 53-0 e siamo qualificati alle semifinali in casa matematicamente. Poi siamo riusciti a mettere su un nuovo programma giovanile da zero, in solo 2 mesi abbiamo messo in campo una flag U13 (vice campioni della coppa catalana 2012) ed una U15, una under 16 tackle che ha iniziato questo weekend il suo nuovo cammino con due vittorie nella prima giornata e abbiamo in attività un’altra 15ina di giocatori junior, niente male per essere solo il primo anno di attività per me.

IC: Quanto sono diverse la realtà spagnola, italiana e tedesca (in cui hai giocato lo scorso anno)?
BI: Veramente tanto, abissali se vogliamo paragonarle con quelle tedesche! La disorganizzazione regna sovrana, il livello della prima lega, diciamo la “IFL iberica” è davvero basso e la maggior parte dei giocatori spagnoli prendono questo sport come un hobby e non come un vero e proprio sport. Pochi di loro fanno un vero e proprio pre-season workout sia in palestra che fuori e vince chi ha la squadra leggermente meglio organizzata. Preparare le partite a volte è quasi impossibile a differenza della Germania dove è obbligatorio intercambiare video qui se li conservano come fossere tesori e a volte è davvero difficile fare un buon scout.

IC: Le differenze sono così abissali anche col movimento italiano?
BI: Decisamente sì!

IC: In ogni caso stai facendo un ottimo lavoro e i risultati stanno arrivando (sia a livello giovanile che senior)! Quali sono i problemi dello sviluppo del football americano in paesi come i nostri? Perchè fatica a mettere radici a differenza che in Germania, Austria e Francia, solo per citare i paesi più “avanti” ?
BI: Io penso che sia l’investire i soldi nei settori giovanili piu che nella prima squadra, la mia esperienza a Berlino mi ha fatto notare di quanto loro investano nei settori minori, che sono quelli che poi alla fine portano più soldi, dato che tutti pagano, e più fans, dato che i genitori, amici e familiari seguono con molto più interesse i ragazzi, poi con il tempo si affezionano al team e seguono anche la prima squadra. Lo stesso vale negli investimenti sugli allenatori nazionali, ogni allenatore tedesco è retribuito fa un lavoro d’ufficio prima di quello del campo e prepare la partita con tutto lo staff per i giocatori che arrivano al campo e trovano tutto pronto per poter affrontare al meglio la prossima squadra. Penso sinceramente che la FIDAF stia facendo un ottimo lavoro i numeri ed i dati parlano chiaro e credo che senza dubbio il futuro del football italiano sarà più che roseo.

IC: Ci sono dei prospetti spagnoli interessanti nella tua squadra e nel resto della lega?
BI: ho 3 ragazzi davvero forti, per ora giocano football, se un domani diventeranno giocatori di football potremmo chiamarli prospetti, per ora nella lega ho visto qualche buon atleta ma nulla di impressionante.

IC: Quali sono le limitazioni per i giocatori di scuola estera in Spagna?
BI: Qui in spagna puoi avere 3 americani in campo e tutti gli europei/oriundi chee vuoi, dalla seria A al cif9.

IC: Adesso parliamo di te. Sei uno dei più grandi appassionati di football che io conosca, hai sempre fatto di tutto per non staccarti un secondo da questo sport, tanto da cercare anche di unire il lavoro con la passione alla palla ovale. Blitz shop, giocatore, le innumerevoli esperienze come allenatore. Ma dove nasce questa passione? È merito di qualcuno in particole? Dove trovi tutte queste energie per non uscire mai dal campo da football?
BI: Sinceramente non lo so, per me questo sport è la mia più grande passione, è tutta la mia vita, mi viene naturale farlo perchè sto bene quando sono su un campo da football, quando vedo i miei ragazzi che si allenano ed escono soddisfatti e contenti dal campo, so che ho fatto bene il mio lavoro.
Mi ricordo che una persona un giorno mi disse “se a questo sport gli dai tutto, lui ti da tutto” io presi quelle parole alla lettera e da quel giorno ho dedicato a lui ogni singolo giorno della mia vita. Mi reputo una persona fortunata a poter fare un lavoro che è la mia passione ed è quello che mi piace davvero, svegliarmi la mattina guardare i video della mia squadra, preparare gli allenamenti e le partite nel miglior modo possibile per i miei ragazzi per me non ha prezzo.
Spero di poter arrivare un domani ad allenare negli States e coronare il mio sogno, far parte di un coaching staff di un programma scolastico americano, e sin quando non riuscirò a raggiungere il mio obiettivo continuerò a lavorare in questa direzione.

IC: Vuoi fare un augurio ai tuoi ex-compagni dei Marines?
BI: Gli auguro di vincere il campionato quest’anno che davvero, il gruppo di giocatori ed il programma che abbiamo portato avanti durante questi anni, se lo meritano.

IC: Grazie mille Bart e continua così! Hola!
BI: Gracias un monton a Simo y Gallo

Marco Cecchin

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Marco Cecchi #37 dei Castelfranco Cavaliers gioca nel ruolo di runningback

Marco Cecchin RB dei Castelfranco Cavaliers ha iniziato a giocare a football nel 2007. Affascinato da diverso tempo dal football americano, scopri casualmente che si giocava anche in Italia!Iniziò nelle fila dei Saints Padova e da li non ha più smesso.Dal 2008 con la nascita dei Cavaliers è approdato a Castelfranco Veneto.
Con i Cavaliers nel 2010 ha esordito in FIF ( una seconda federazione di football americano) facendo la silver league e vincendo il campionato all’esordio. L’ anno seguente Castelfranco partecipa al campionato di Cif9 FIDAF e nel 2012 arrivano in semi-finale di conference perdendo contro i Bills.
Da quest’anno inizia la sfida LeNaf, un campionato che darà l’opportunità di crescere e migliorare al team veneto.

 

IC: ciao Marco sei uno dei giocatori chiave dei Cavaliers, che rapporto hai con il team e con il coaching staff?
MC:
Mi piace usare la metafora che vede i miei compagni di squadra come dei fratelli e i coach come dei padri di una grande famiglia. Siamo un bel gruppo affiatato nel quale vengono condivise vittorie e sconfitte, seguendo le indicazioni dei coach con lo scopo di migliorarsi sempre e di non mollare mai.

IC: spiegaci come i “cavalieri” si stanno preparando per la nuova stagione LENAF e che ambizioni avete?!
MC:
Per noi è una sorta di salto. Siamo sempre stati abituati a giocare a 9 e il campionato a 11 appare come una nuovissima esperienza per noi. Il motivo principale di tale scelta è quello di crescere come squadra, di migliorare sotto ogni tipo di aspetto, consapevoli che andremo ad affrontare un campionato decisamente più duro se paragonato a quelli fatti fin’ora.
L’ambizione di quest’anno è quella di crescere come collettivo. Ovviamente, pur essendo consapevoli di essere la new-entry del campionato, non andremo in campo per perdere o per fare da comparsa. Giocheremo ogni partita al 100% senza mai tirarsi indietro.

IC: Marchetto, da poco sei entrato anche nel giro della Nazionale, partecipando a svariati raduni; come è stato il tuo approccio a queste convocazioni? Come ti sei inserito nel gruppo e che emozione hai provato leggendo il tuo nome nella tanto ambita lista dei convocati?
MC: Quando ho letto il mio nome nell’elenco mi ha preso un colpo, eheheh… quasi non ci credevo!! Ero consapevole di di aver fatto un buon campionato ma non mi aspettavo di certo la convocazione. Ovviamente è stata una notizia fantastica e mi sento onorato di ciò, così come mi sento onorato a partecipare ai raduni del Blue Team dove posso confrontarmi ed imparare dai migliori giocatori d’Italia e da un Coaching staff di altissimo calibro. Il gruppo è veramente ottimo, i ragazzi sono tutti molto simpatici e oltre a lavorare duramente ci si diverte anche molto.


IC: nei vari raduni, quali giocatori della difesa ti ha messo più in difficoltà? Come sono i tuoi compagni di reparto ( RB)?
MC:
I giocatori che mi hanno messo più difficoltà?….Tutti!! 🙂 Sono i migliori giocatori d’Italia, quindi chiunque di loro sa metterti in difficoltà. In particolare sono rimasto colpito dai Linebackers, per il loro livello di reattività ed intensità.
Con i miei compagni di reparto mi sono trovato bene fin dal primo momento. Mi hanno facilitato l’inserimento nel gruppo, sono allo stesso tempo delle belle persone e dei giocatori molto forti con una gran bella esperienza di gioco ad alto livello. Da loro ho modo di imparare e di confrontarmi ad ogni raduno.

IC: Marco, quali saranno per te le squadre più ostiche del campionato LENAF e, se c’è, quale giocatore avversario temi di più?
MC:
Essendo nuovi nel panorama LeNAf, credo che ogni squadra che andremo ad affrontare sarà ostica per noi. Se devo fare dei nomi, vedo tra le squadre più ostiche Lions, Barbari, Guelfi, Daemons, Titans, Grizzlies e Mastini.
Per quanto riguarda il nostro calendario in particolare, penso che Lions e Islanders saranno le squadre più ostiche che andremo ad affrontare all’interno del nostro girone.

IC: giocando RB, c’è forse un giocatore NFL a cui ti ispiri? Per te chi sono i piu forti RB italiani?
MC: Del campionato NFL mi piacciono molto Arian Foster, Frank Gore e Ray Rice.
Di RB italiani ce ne sono diversi di forti e con tante caratteristiche diverse; sbaglio se dico che i più forti sono quelli del Blue Team?


IC: spariamo a freddo, chi vincerà quest’ anno il campionato IFL, quello LENAF e quello CIF9?
MC: Vedo nuovamente favoriti i Panthers Parma per l’IFL. Per la LeNaf vedo i Lions Bergamo come squadra con più possibilità di vincere. Nel Cif9, credo che questo sia l’anno dei Bills Cavallermaggiore. Con quest’ultimi ho avuto modo di confrontarmi in semi-finale di Conference nel Campionato scorso, sono una squadra molto compatta e con un gran potenziale.

IC: Marco, tuo parere personale, cosa manca nel Football italico per “esplodere” positivamente come è avvenuto nel Rugby. Se potessi dare un consiglio alla federazione per migliorare il nostro sport cosa consiglieresti?
MC: A mio avviso la FIDAF sta facendo un buon lavoro. Ovviamente per arrivare ai risultati sperati tale lavoro richiede il passaggio di diversi steps; necessita quindi di tempo. Personalmente penso che una buona immagine sia la base di tutto. Bisogna far conoscere sempre più il nostro sport, facendo così aumentare il numero di appassionati, di tesserati, di pubblico presente alle partite. Di conseguenza, molti più sponsor possono interessarsi al nostro movimento dando un contributo significativo per una svolta ancor più significativa.

IC: grazie per il tuo contributo ed un augurio per la nuova stagione.
MC: Grazie a Voi per l’intervista e complimenti per l’iniziativa!

Luca Tassinari

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Luca Tassinari Defensive End dei Titans Romagna quest’ anno in forza ai Dolphins Ancona

Luca Tassinari è uno dei più forti DE della nostra penisola, convocato fisso del Blue Team e bandiera dei Titans Romagna. Ha iniziato a giocare nel 2002. Con i Titans ha vinto la Silver League nel suo primo anno di attività e ha perso due finali di Lenaf nel 2008 e nel 2011, rispettivamente contro Barbari e Lions. In nazionale è sempre stato titolare dal 2010 (data della prima convocazione), sopperendo alla non più rosea età con una grinta e una “fame” di vittoria difficile da trovare tra i giovanissimi. Il 2013 è l’anno del suo approdo nella massima serie con i colori dei Dolphins Ancona.

IC: Ciao Luca, come ti stai trovando con la nuova squadra?
LT: Molto bene, ad Ancona ho trovato un bel gruppo con molti giovani e uno zoccolo duro di veterani che mi hanno permesso di integrarmi al meglio.

IC: Ti ha seguito qualcuno dei ‘vecchi’ compagni dei Titans?
LT: In verità è stato il contrario! Sapendo che si faceva una macchina da Rimini per Ancona sono stato io ad aggregarmi. Con me ai Dolphins ci sono Francesco Sclafani Offensive Coordinator, Marco Gattei ass.off.coordinator e Marco Stefani OT.

IC: Quali pensi saranno gli obiettivi per la prossima stagione dei Dolphins Ancona? Sai chi saranno gli americani?
LT:  penso che l’obiettivo dei Dolphins sia di costruire un gruppo solido ripartendo dai giovani, per questo ci vorrà un po’ di tempo per carburare ma sono convinto che sarà un gran bel campionato.
Gli americani saranno l’ormai consolidato QB Roky Pentello, Mitch McGrath e Matthew Gordon. Al momento li conosco solo di nome e non vedo l’ora che si uniscano al gruppo per vederli in azione dal vivo.

IC: Nel prossimo campionato, il primo tuo IFL, c’è qualche giocatore che non vedi l’ora di incontrare (per stima o anche solo per toglierti qualche sassolino dalla scarpa)? Ti sei posto degli obiettivi personali?
LT: Non c’è nessuno in particolare, in questi ultimi anni ho conosciuto un sacco di giocatori di varie squadre con i quali ho condiviso gioie e dispiaceri sotto un’unica maglia, molti di questi giocano in ifl e non vedo l’ora di incontrarli tutti!
Il mio obiettivo personale è quello di divertirmi, fare esperienza e di dare il 110% ogni partita.

IC: Cosa ne pensi della rinuncia di Catania alla massima serie? Pensi sia sintomatico di un movimento in crisi o frutto del brutto momento economico in cui versa il nostro paese?
LT: Mi dispiace tantissimo, era una delle partite che non vedevo l’ora di giocare, spero che questa vicenda serva a Catania per consolidare il fantastico gruppo e che tornino più forti di prima.
Allo stesso modo però mi dispiace anche di non giocare contro i Lions e contro i Daemons, due fantastiche squadre a cui va un grosso in bocca al lupo per il campionato LENAF.
La crisi economica c’è e si riflette soprattutto nella massima serie infatti dall’anno scorso mancano 4 squadre all’ appello, ma il movimento mi sembra in crescita, vedo che stanno nascendo sempre nuove squadre e soprattutto ci sono delle opportunità per i giovani che non si vedevano da tempo.

IC: Vuoi fare un augurio ai Titans per il prossimo campionato Lenaf?
LT: Anche per loro un nuovo coaching staff con un ritorno graditissimo di Davide Galassi ex giocatore dei Titans che ricoprirà il ruolo di Head Coach, mentre la difesa sarà affidata a Stefano Gozzi storico defensive coordinator del team romagnolo.
Ai Titans va il mio augurio di fare un grandissimo campionato e di raggiungere tutti gli obbiettivi che si sono prefissati per quest’anno.

IC: Un grosso augurio di un grandissimo campionato anche a te Luca che sei un esempio di dedizione e passione per questo sport!
LT: grazie a voi “teste matte” per l’ intervista ed a presto

Daniele Rossi

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Daniele Rossi inizia a giocare nel lontano ’87 per i colori degli Hogs Reggio Emilia e tutta la sua carriera, a parte una piccola parentesi in un momento di difficoltà del team reggiano che lo spinse tra Vipers Modena e Phoenix S.Lazzaro, è intrecciata con il destino della squadra con cui ha esordito. Ha giocato nei più svariati ruoli (OL/DL/FB) ed ha portato la sua squadra alla vittoria della Winter League nel 1998 per poi ritirarsi l’anno successivo a causa di un problema al collo.
La sua carriera da coach inizia nel 2004 quando, quasi per gioco, gli chiedono di seguire una volta a settimana le giovanili degli Hogs. Questo ‘gioco’ diventa un susseguirsi di impegni e lezioni fino a portarlo a diventare il DC della formazione reggiana ed anche del Blue Team agli scorsi europei in Germania. L’anno prossimo sarà HEAD COACH dei suoi amati Hogs!

IC: Benvenuto coach Rossi, dato che quest’anno sarà head coach degli Hogs Reggio Emilia puó esporci le novità che ci dovremmo aspettare tra i giocatori e nel coaching staff?
DR: Purtroppo con il ritiro di Giberti e Cattini dallo storico coaching staff, siamo stati costretti a rivoluzionare un po’ tutto. I grandi cambiamenti saranno per l’attaco, che come Offensive Coordinator e QB coach ci sarà Marco Brizigotti, come WR coach Paolo Rondelli, come RB coach ci Sarà Gianluca Fiorillo e per la OL Massimiliano “Otis” Mai.

IC: Tra i giocatori? Arrivi/Partenze? Americani?
DR: Giocatori nessun nuovo arrivo, purtroppo tante partenze e ritiri. Del trio Veronese della passata stagione solo Marco Dalla Bernardina è rimasto nel team e sarà uno dei perni della difesa. Sul piano import, c’è il gradito ritorno di Sha-ron Edwards, il ritorno in Italia di Demetri Huffman come FS/QB e l’attesissimo da parte mia Jamail Berry come SS/OLB, da Western Michigan. Dimenticavo il gradito ritorno di Gianluca Bacchiavini come guardia e di Davide Ricchetti come LB dopo la parentesi LENAF delle due passate stagioni. Inoltre ci deve essere la riconferma di tanti ragazzi che hanno fatto bene nelle giovanili come Domenico Errico, Davide Maestri, Lorenzo Burani ed i giovanissimi Fabio Tedeschi, Giordano Baldini ed Alex Ruozzi.

IC: Sui forum è venuto fuori che direte addio alla Wing-T che per tanti anni è stato il vostro marchio di fabbrica, mi confermi questa notizia? Immagino che tu voglia mantenere l’effetto sorpresa sul nuovo playbook offensivo, ma in che modo pensi questo grosso cambiamento possa influire sul prossimo campionato?
DR: Non lo so, sono supposizioni che si sono fatte, sinceramente posso dirti che in attacco ci sranno dei cambiamenti, però nn vorrei addentrarmi uteriormente. Come ho già detto, questo è l’anno zero per gli hogs, abbiamo formato un nuovo coaching staff, non so dove potremo arrivare, noi proveremo in ogni partita a dire la nostra, poi vedremo.

IC: Ok, ok. Capisco, meglio non sbilanciarsi troppo. Cambiamo argomento, dopo tanti anni ai vertici nei campionati giovanili quest’anno siete sembrati un pó meno ‘brillanti’, a cosa è dovuto? Si è alzato il livello della concorrenza o è stata rivoluzionata anche l’organizzazione della giovanile (riprendendo il discorso dell’anno zero)? L’anno prossimo ci sarà l’introduzione dell’under19, qual è il tuo punto di vista su questa novità?
DR: Quest’anno siamo stati poco brillanti con la U21 e sono perfettamente d’accordo, mentre con la U18 abbiamo raggiunto un grande risultato. Un gruppo di ragazzini che non aveva mai giocato a football è cresciuto partita dopo partita fino ad arrivare ai playoff. Di questo sono molto contento. Per l’under 21 il discorso è diferso. E’ uscito un gruppo di bravissimi giocatori, Lazzaretti, Pallicelli, Iotti, Callegati ed Estati per l’attacco, in difesa sono mancati i 58 solo tackles di Morlini (partito per gli USA) ed i 32 di De Jesus (che ha giocato QB). Sono molto contento che si passi alla U19 (a patto che si giochi ad 11) perchè finalmente potremo equipararci alle altre nazioni e lavorare sul progetto Blue team junior. Secondo me mancherebbe un campionato parallello U23 di ROOKIE o semi-rookie che possa dare la possibilità di giocare “ad armi pari” anche ai non più giovanissimi che si avvicinano a questo sport.

IC: Cosa pensa del momento che sta vivendo il football in Italia? Quali sono i maggiori problemi che dovranno affrontare il ri-eletto presidente Fidaf Leoluca Orlando e il suo consiglio?
DR: Bella domanda, non sono dentro alle questioni politiche del football, ma credo che ci debba essere una maggiore collaborazione tra i team. Penso che il football in Italia sia chiamato ad una grande prova, a settembre ci saranno gli europei e tutto il movimento deve spingere per avere una maggiore visibilità su tv e giornali, soprattutto la tv in chiaro deve essere il nostro obbiettivo per poter far conoscere maggiormente questo sport alla gente. Dobbiamo cercare di occupare quello spazio della TV in chiaro che ha lasciato il rugby passando su Sky.

IC: Cosa pensi della mancata iscrizione di Catania alla serieA? Aldilà delle implicazioni morali/etiche che porterebbero a non disperdere una squadra di tale importanza, vedi risolvibile il problema di ritardata iscrizione a Lenaf?
DR: A parte il dispiacere che ho per la squadra ed i giocatori di Catania, per la mancata disputa del campionato ed egoisticamente parlando una della partite più stimolanti da preparare, il problema è che ora tutti i calendari sono già stati ufficializzati, la Lenaf partirà tra 20 giorni, non so come riusciranno a riformare nuovamente gironi e calendari. Non lo so, questo sarà un gran bel rompicapo.
Di sicuro quello che non deve succedere che una gruppo di giocatori forti come quelli degli Elephants stiano fermi per una stagione, visto che sono la spina dorsale della squadra Nazionale. Mi auguro tutto il meglio per i catanesi.

IC: Per quanto riguarda il progetto Blue Team, ormai sono diversi anni che segui i ragazzi della difesa…come pensi stia procedendo il percorso verso gli europei che la nazionale dovrà affrontare a fine estate? Tra quelli da te seguiti ci sono dei ragazzi che ti hanno stupito o che si sono distinti?
DR: Penso stia procedendo molto bene, in questi anni abbiamo visto tantissimi giocatori, abbiamo installato una difesa molto difficile e dopo l”ultimo raduno di bologna eravamo tutti molto soddisfatti del lavoro svolto e di quanto è stato recepito dai giocatori. Per quanto riguarda il reparto che seguo i DB’s, c’è un bel gruppo, tra tutti vorrei citare Forlai e Leonardi come safety, i CB Francioni Viatore e Visani che però ha subito un brutto infortunio muscolare. Poi c’è la linea di difesa molto forte partendo dal gande Diego Gennaro, Patrick Pompili ed un giocatore che dovresti conoscere…. nato a bologna ma che gioca a parma….

IC: Grazie mille coach! Proseguiamo con delle domande di rito, per chi tifi in NFL? Al SUPERBOWL chi vincerà? E giocatore e allenatore preferito?
DR: Tifo per gli Arizona Cardinals (mi piacciono le cause perse). Spero che vinca Baltimore per Ray Lewis. Il giocatore preferito non saprei, mentre l’allenatore sicuramente Nick Saban di Alabama.

IC: Grazie mille coach Rossi per la disponibilità! Buona fortuna per il campionato!

Ciro Franzoso & Alessandro Smaniotto

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Il coaching staff dei Bills. Alex Smaniotto è il secondo da sx mentre Ciro Franzoso il secondo da dx

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Alex & Ciro in un immagine d’ archivio

Ciro ed Alex, rispettivamente Offensive Coordinator e Offensive Assistant, entrano quest’ anno nella famiglia dei Bills Cavallermaggiore, dopo aver trascorso l’ ultima stagione ai Centurions Alessandria.
Ciro ed Alessandro sono ex giocatori che per passione sono diventati allenatori. Franzoso inoltre, nel 2009, si è fregiato del titolo di Campione d’ Italia con i Giants Bolzano, giocando nel ruolo di Offensive Tackle.

IC: ciao ragazzi, innanzitutto complimenti per il nuovo incarico che avete assunto. Come è avvenuto il contatto con il team di Cavallermaggiore? Quali sono state le motivazioni che vi hanno spinto ad accettare questa offerta dai Bills?
Ciro: Grazie per i complimenti , sarà sicuramente un’avventura interessante da affrontare. Il contatto è avvenuto tramite Coach Diego Sandrè , con il quale abbiamo avuto la fortuna di collaborare nello staff dei Centurions. Le motivazioni sono state varie, una su tutte la possibilità di lavorare con un Coach di grande esperienza e poi la sfida rappresentata dal gruppo di ragazzi in forza ai Bills, un gruppo molto disciplinato e volenteroso , ragazzi desiderosi di migliorarsi e ben disposti ai sacrifici pur di ottenere risultati, un vero piacere poter contribuire al loro sviluppo come giocatori.
Alex: Ciao e grazie per i complimenti. Come già scritto da Ciro, coach Diego ci ha chiesto se avevamo voglia di iniziare questa avventura a Cavallermaggiore dato che si stava formando questo coaching staff sotto la guida di Coach Vecchi. Personalmente ho preso 24 ore per pensarci su, poi mi son detto:”E quando mi capita più un’occasione del genere??”, poter allenare sotto la guida di Andrea, che ha un sacco di esperienza e mille e mille segreti da insegnare, è stata la motivazione principale che mi ha fatto scegliere di entrare a far parte di questo coaching staff. Poi, come già anticipato da Ciro c’è la squadra dei Bills, per noi, una sfida per quanto riguarda il riuscire a ripetere il fantastico campionato dell’anno scorso e possibilmente arrivare a vincerla quella finale.

IC: quest’ anno i Bills hanno un coachig staff di tutto rispetto, con un capo allenatore di grosso calibro come Andrea Vecchi. Come vi trovate a lavorare con un “guru” dei coachs italiani e che obbiettivi avete per questa stagione?
Ciro: L’obbiettivo è quello di dare il massimo per migliorare ulteriormente il team , per quello che riguarda Coach Vecchi l’avete già scritto voi , è una figura di grande esperienza e ben conosciuto nel nostro panorama, per noi è sicuramente un grande occasione di crescita , sia dal punto di vista del livello tecnico ma anche sotto il profilo organizzativo della gestione degli allenamenti.
Coach Vecchi si porta in eredità un sistema offensivo complesso ma sicuramente “appagante” dal punto di vista del gioco sul campo, i ragazzi ne hanno subito compreso il valore , grazie anche alla presenza del Qb Andrea Bisiani e si stanno impegnando molto per assimilarlo prima possibile.
Alex: Come ho già scritto prima e già anticipato da Ciro, Andrea Vecchi è una persona disponibilissima a trasmettere la sua grande esperienza e ormai sono diventato la sua ombra nella speranza di carpire sempre più segreti. Sto imparando molto da lui in questi primi mesi di collaborazione a Cavallermaggiore.

IC: la passata stagione eravate gli allenatori dei Centurions Alessandria, che quest’ anno, non si sono iscritti al campionato. Quali sono stati i motivi che hanno spinto la dirigenza dei Cents ad una decisione cosi drastica? Che differenza avete trovato tra i Bills e i Centurions visto che entrambe le compagini hanno partecipato al campionato di CIF9?
Ciro: Purtroppo la dirigenza Centurions ha dovuto affrontare la brutta situazione in cui versano la città di Alessandria e provincia. Quasi tutti gli sponsor non hanno potuto rinnovare i loro impegni, per cui , con l’amaro in bocca è stata presa la decisione di fermare la squadra per un anno. La società comunque procede con il lavoro sui nuovi arrivati, che l’anno scorso ci hanno permesso una bellissima esperienza e che hanno regalato nuova vitalità alla squadra.
Gli allenamenti continuano sotto la supervisione dei due coach Stefano Panzini e Stefano Genovese, che stanno ben operando con i ragazzi e con l’aiuto di alcuni veterani tra cui Francesco Ronca, autentico “motore di spinta morale” del team. Ne approfitto inoltre per ringraziare la figura di Paolo Simoni che , seppure da solo un anno facente parte del team , sta contribuendo alla ripresa della compagine alessandrina, trascinando con entusiasmo i ragazzi durante gli allenamenti e impegnandosi nella ricerca di sponsor e soluzioni per velocizzare la ripresa della società.
Per quello che riguarda la differenza tra i due team penso sia un discorso ”difficile”, ci sono stati percorsi formativi differenti e questo ha portato a diverse mentalità nell’approccio al Football . Per la squadra dei Bills va sicuramente riconosciuto l’enorme lavoro svolto dal precedente coaching staff e l’impegno “caparbio” dei ragazzi nel perseguire un costante miglioramento del proprio gioco.
Riguardo i Centurions posso dire che negli ultimi anni è stato fatto un buon lavoro per cambiare la mentalità dei giocatori , sotto molti punti di vista. Sarà una lunga strada da percorrere ma sicuramente darà i suoi frutti , la nuova generazione nero oro avrà la possibilità di dimostrarlo sui campi già da questa stagione , avvalendosi della opportunità offerta dai Pirates Savona e dai Blitz di Ciriè, team in cui sono confluiti parecchi giocatori dei Cents.
Alex: A questa domanda ha già detto tutto Ciro di cui condivido integralmente il pensiero. L’anno scorso avevamo iniziato a lavorare bene, l’arrivo di molti ragazzi nuovi, con tanta voglia di imparare e impegnarsi ci
hanno permesso di allenare un bel gruppo. Devo dire che per me è stata un’esperienza molto appagante e di questo devo solo dire grazie a tutti i ragazzi che l’anno scorso si sono impegnati al massimo.

IC: in questi giorni è stato eletto il nuovo Consiglio Federale della FIDAF, cosa vi aspettate da esso per questi 4 anni avvenire? Quali sono, secondo voi, i punti fondamentali da migliorare per far crescere ancora di piu il nostro Football?
Ciro: Sinceramente penso che il lavoro svolto sinora dalla Federazione abbia dato buoni risultati, considerando anche i pochi mezzi a disposizione , quindi posso solo augurarmi che si proceda nella strada imboccata dalla precedente gestione e si collabori per non fare passi indietro. Sulla seconda domanda, lascio la risposta ed il lavoro a chi ha più esperienza e più idee , mi auguro solamente che la collaborazione tra team e federazione aumenti per far riprendere al nostro sport la posizione che merita nel coni e nel panorama sportivo italiano.
Alex: Sono fiducioso. Ho visto molto impegno in questi anni per riportare il FA Italiano ai fasti degli anni d’oro. L’unico timore che ho è quello che , come spesso succede in Italia, come inizino a girare un po’ di soldi si presentino i soliti “squali” che si gettano sulla preda e rovinino tutto il lavoro fatto sino a oggi e si torni alla situazione di fine anni 90′.

IC: Ciro parliamo un attimo solo di te, hai smesso di giocare nel 2009, anno di grandi soddisfazioni per te visto che sei diventato Campione d’ Italia. Raccontaci un attimo gli ultimi istanti di quella stagione e il momento della proclamazione di Campioni della tua squadra, i Giants Bolzano. Che emozioni hai provato e cosa ti manca soprattutto di quei fantastici “anni bolzanini”?
Ciro: Che dire , mi ritengo un privilegiato nell’aver avuto la fortuna di aver fatto parte di un “sano gruppo di matti” come lo erano i Giants di quelle stagioni. Mi sono divertito ed ho imparato molto , ho avuto come compagni giocatori di livello molto alto ma umili, uno su tutti Reginald “Reggie” Green , ci si allenava in un clima sereno e questo ha contribuito a creare un gruppo di giocatori che dava sempre il proprio massimo in ogni occasione.
La vittoria del superbowl è stato il coronamento di quel periodo , ma ti posso dire che anche senza quel prestigioso traguardo mi ritenevo già soddisfatto. Cosa mi manca? Semplice .. lo spogliatoio , il gruppo di matti e i momenti condivisi con tutti loro, le partite in cui ci davano perdenti perchè in pochi … in pratica, mi mancano i Giants!

IC: Ciro hai giocato per molte stagioni, cambiando parecchie squadre, ed Alex hai giocato per 4 stagioni nei ormai defunti SGK, ed ora siete passati a fare i coach. Cosa vi manca del football giocato e come si è evoluto il football da quando avete iniziato a giocare ad ora?
Ciro: Riguardo a quello che mi manca , la mia risposta rimane quella della domanda precedente, per come si è evoluto il gioco del football americano direi tantissimo, come poi si sia evoluto in Italia il discorso si fa più complesso.
Sul lato della preparazione tecnica penso ci sia una maggiore conoscenza nelle squadre, a tutti i livelli , il lavoro di preparazione degli allenatori è stato fondamentale per questa crescita. Nelle decadi precedenti questo “privilegio” era a favore solo delle squadre di alto livello , le uniche che si potevano permettere coaching staff americani , nelle serie più basse regnava la “fisicità” e la soluzione a tutti i problemi era la famosa “cascata” !
Discorso diverso quello della preparazione atletica. Chiunque può constatare che anche in questo le squadre stanno crescendo , ma ritengo che si sia ancora parecchio lontani dai famosi anni d’oro. In quegli anni la media dei tesserati per team era alta e di conseguenza anche la competizione per il posto da titolare, ne va da sé che la palestra e il campo d’atletica non erano un’opzione ma l’unica strada per diventare competitivi.
Sia chiaro che questo è solo un pensiero personale al riguardo.
Alex: Del football giocato mi manca la fatica degli allenamenti, l’adrenalina della partita, il far parte di un gruppo di amici che sanno di aver dato tutto sul campo, vincenti o sconfitti non importa, ma consapevoli di aver lottato uniti.
Per quanto riguarda l’evoluzione del football in Italia, in questi anni, anche in questo caso non posso che condividere quello scritto dal socio appena sopra.
La grande fortuna che hanno i giovani oggi è la possibilità di frequentare college in America cosa impensabile ai nostri tempi, almeno nella nostra realtà. Poi con l’evoluzione della tecnologia (internet), oggi si hanno mezzi per restare aggiornati su nuove tecniche e drills e su tutto quello che concerne il nostro fantastico sport.

IC: Alex e Ciro grazie per l’ intervista ed in bocca al lupo per questa nuova avventura.
Alex e Ciro: Grazie a te Gallo per l’opportunità ed imbocca al lupo per la grande iniziativa che avete messo in piedi te e Simo!