Home » Posts tagged 'Milano'

Tag Archives: Milano

Mattia Binda

422254_10151151986838109_1844483833_n
Mattia Binda ha iniziato a giocare all’età di quindici anni per i Frogs Legnano in giovanile, per poi trasferirsi in prestito nel 2010 negli Skorpions Varese e vincere il campionato junior FIF. Ha disputato un’altra giovanile per i Seamen prima di arrivare lo scorso anno ai Rhinos Milano. Ormai in orbita Blue Team, si appresta in questa stagione ad essere il RB titolare della propria squadra.

IC: Questo weekend inizia il campionato IFL e scenderete in campo contro i campioni d’Italia, i Parma Panthers. Mattia raccontaci lo stato di forma dei Rhinos Milano e quali sono le vostre ambizioni per questa stagione?
MB: Non è mai facile cominciare il campionato con la squadra che è campione in carica, ma a mio parere ci stiamo preparando molto bene anche con allenamenti extra durante la settimana e nei weekend. Sicuramente il fatto che il TE e il QB (americani ndr.) siano arrivati a inizio febbraio ci è stato di notevole aiuto per prendere il giusto timing, fondamentale in questo sport.
Naturalmente in questa, come in tutte le stagioni, si cercherà di fare del proprio meglio e questo sarà possibile solo se ci sarà impegno da parte di tutti.

IC: Quali sono le novità di questa stagione? Ci sono nuovi italiani? Come ti sono sembrati finora i vostri americani?
MB: Quest’anno sono arrivati dei buoni giocatori da altre squadre, anche se purtroppo ne abbiamo anche persi di importanti. Ad esempio Luca Bellora e Federico Pasquini che erano molto utili nel processo di miglioramente della squadra con la loro grande esperienza.
Per quanto riguarda gli americani, sembrano essere molto forti, soprattutto il LB e il QB, anche se questo è ancora tutto da dimostrare sul campo.

IC: Quest’anno per te si prospetta un impiego maggiore e immagino avrai grandi aspettative a livello personale. Come ti sei preaparato durante la off-season?
MB: Dalla fine dello scorso campionato io e altri tre compagni di squadra abbiamo deciso di farci seguire da un ex giocatore di football che lavora come preparatore atletico.
Ogni settimana ci manda una scheda che comprende atletica e palestra, cercando di combinare nel modo più appropriato il suo programma con gli allenamenti sul campo.

IC: Quest’anno il campionato IFL ha visto calare di un terzo le proprie adesioni causa anche le non ottimali condizioni economiche in cui versa il paese. Il presidente Mutti ha ipotizzato un futuro con un solo americano per ogni squadra, cosa ne pensi?
MB: Penso che diminuire il numero degli americani, con la conseguente diminuzione dei costi, porterà non solo il ritorno delle squadre uscite da IFL, ma anche l’arrivo di nuove. Questo è un fattore molto positivo perché permetterà a diverse squadre una nuova crescita.

IC: Chi sono le squadre favorite quest’anno? Quali sono i giocatori che ‘temi’ di altre squadre?
MB: Una squadra da tenere d’occhio quest’anno è senza dubbio quella dei Giants Bolzano e, naturalmente, come da un po’ di anni a questa parte, anche i Panthers Parma.
Sono sempre da temere,ovviamente, oltre agli americani, i giocatori delle difese dei Panthers e dei Giants. Anche se in generale nessuno è da sottovalutare.

IC: Cosa ne pensi del livello del football italiano confrontato con i massimi campionati degli altri paesi europei?
MB: Non ho ancora avuto molte occasioni di confrontarmi con altre squadre europee, ma so che comunque quello italiano è un buon livello, anche se il movimento del football negli ultimi anni sta crescendo in quasi tutti gli stati Europei.

IC: Concludiamo con la classica domanda, come ti sei avvicinato al football americano?
MB: Mi sono avvicinato al football quando a 10 anni ho visto il film “Le Riserve” e da li mi è venuta una gran voglia di provare questo sport. Non pensavo però si praticasse anche in Italia, infatti non è stato per niente facile trovare una squadra nella quale cominciare. Mi sono informato e sono venuto a conoscenza dei Frogs Legnano, ma essendo troppo piccolo per iniziare anche solo in una U17 ho dovuto aspettare i 15 anni per cominciare.

IC: Grazie Mattia e buona fortuna per il campionato a te e ai Rhinos!

Guido Cavallini

cavallini

Siamo riusciti a contattare Guido Cavallini, head coach della squadra under18. Laureato nell’88 in Scienze Motorie con una tesi sugli aspetti metodologici-organizzativi di una giovanile di football americano, ha avuto una lunga carriera da giocatore tra Pythons, Rhinos, Falcons, Rinoceronti e Puma principalmente come FS, QB e WR. Anche la sua carriera da allenatore è un vincente girovagare nel milanese: OC dei Rhinos in A2, DC under18, HC dei Pumas in LENAF (head coach of the year 2010) e ora Seamen come responsabile del settore tackle junior.

IC: Ciao Guido! Prima di tutto sentiti complimenti per il recente successo! Parlami un pò del campionato High School appena trascorso, quando vi siete accorti che avreste potuto vincere?
GC: Al primo allenamento di metà Marzo, quando ho visto insieme i ragazzi Puma ed i Seamen under 18, ho capito che questo gruppo di ragazzi ben difficilmente sarebbe stato fermato da qualcuno. In realtà il lavoro è stato lungo e meticoloso ed alla fine soprattutto ai Play Off, nessuna partita è vinta prima di essere giocata, ma il cammino è stato fantastico!

IC: Come giudichi, in generale, il movimento italiano in questo momento osservandolo dalle giovanili?
GC: Ciò che mi tiene ancora sul campo da Football sono proprio i giovani, il loro entusiasmo, la vera passione e la dedizione che mettono in questo Sport. Tutto il movimento sportivo l’ho visto crescere partendo proprio dai settori giovanili, anche se la Federazione, a mio avviso, si è mossa in ritardo e con poca lungimiranza al cospetto del resto d’Europa, ma da ora potendo sapere di poter lavorare con gli under 19 direi che va molto meglio.

IC: Primi classicati nel campionato High School e secondi in quello College. In cosa i Seamen sono superiori alle altre squadre nel settore giovanile?
GC: Credo in questo momento che l’organizzazione Seamen che la Società dedica ai settori giovanili sia da guardare come possibile riferimento, noi lavoriamo con i ragazzi under 15 e under 19 programmando con attenzione OFF SEASON – PRE SEASON E SEASON, molte altre squadre sono costrette a partire a Giugno o peggio a Settembre…tutto qui.

IC: Mi piacerebbe conoscere che emozione hai provato nel vincere il campionato…
GC:Qualcuno mi ha insegnato che la vera gioia è quella condivisa e nulla come un sogno di vittoria costruito insieme con tutti i ragazzi ed alla fine raggiunto rende il senso di quella frase.

IC: Un aneddoto o un’azione che difficilmente dimenticherai di questa stagione?
GC: Una divertentissima finta di Field Goal con annesso TD subito dai Daemons che ha scatenato un dibattito sulla regolarità o meno con tanto di invio video in America.

IC:So che per un allenatore è sempre difficile e poco costruttivo parlare dei singoli, ma quali sono visti, oltre che in partita, ad ogni singolo allenamento i ‘mini-Seamen’ di cui sentiremo parlare nei prossimi nella massima serie?
GC:Alcuni ragazzi sono assolutamente promettenti e talentuosi, 7 di loro sono stati inseriti dietro il mio consenso ( mi interessa la loro partecipazione agli allenamenti Senior IFL) alla rosa della prima squadra, ma non bisogna dimenticare che sono under 18, velocità, fisicità e bagaglio tecnico sono della loro età, è prematuro parlare di mini-fenomeni. Vediamo quanta passione e soprattutto “fame” riusciranno a conservare in questi anni.

IC: Mi è sembrato di capire che sei a favore della under19…
GC: La mia è una visione personale di programmazione, credo che a prescindere dalla eleggibilità in Federazione, un programma di sviluppo giovanile sul territorio nazionale dovrebbe avere uno sviluppo quadriennale con revisione biennale. Credo che i tempi siano maturi per porsi come obiettivi:
– Under 19 a 11 –under 16 a 7-under 13 a 5, un solo anno di finestra di ingresso in categoria senza il doppio campionato ( esempio nel 2013 il 97 gioca su indicazione della Società o in u19 o in u16, roster chiuso e pubblico sul sito fidaf );
– Traslerei a Settembre anche il CIF9 (winter league) che potrebbe divenire il campionato over 19 – Senior;
– Infine per abbattere la “piaga” dei costi arbitrali, nei settori giovanili (ad esclusione dei Play off) inserirei la presenza di max 3 arbitri con due dirigenti su opposte side line in posizione da line-judge, appositamente formati. Esperimento direi riuscito con i Bowl five men e la formazione degli arbitri AT5 (dirigenti delle squadre).

IC: In più a breve(domenica scorsa) ci saranno le elezioni del nuovo consiglio federale, aldilà di chi vincerà, quali vorresti fossero gli obiettivi dei nuovi eletti?
GC: Ripensando al settore Senior, per la recessione in atto e, soprattutto, per una questione di etica sportiva (parlo della mia), trovo ormai fuori luogo la presenza di tre giocatori americani in campo. Sotto gli occhi di tutti abbiamo visto, in questi anni, squadre in IFL autosostenersi con la sola presenza di tre giocatori americani ed un basso livello tecnico di compagine italiane: partite con punteggi da Basket, statistiche con soli americani, Nazionale Italiana che non riesce a riemergere e, infine, da allenatore non riesco più a vedere che in IFL (eccezioni a parte) non c’è più posto per QB–RB-FS italiani. Mi piacerebbe tornare a vedere sul campo un solo giocatore made in USA e magari più allenatori americani side line.
Credo che lo sviluppo di questo sport passi sempre attraverso la solita parola…GIOVANI…obbligherei ogni squadra IFL a presentare a Settembre il proprio programma di inserimento o promozione scolastica (libera scelta tra Flag, U15 o High School in base alle necessità imposte dal proprio territorio) e portare poi alla luce gli obiettivi raggiunti a Giugno. Purtroppo non dobbiamo dimenticare che tutto il nostro movimento si muove dietro un volontariato estremo e quasi nessuno può fare solo questo per professione potendoci vivere economicamente. Forse lo sviluppo passa anche attraverso questa parola..Professionalità remunerata…ma ancora non sono maturi i tempi.
IC: Grazie e a presto Coach!