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Fabio Tortosa

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Fabio Tortosa Consigliere Federale FIDAF

Fabio Tortosa è uno dei pilatri del nostro movimento, Consigliere Federale in rappresenzanza delle società, ex giocatore e dirigente dei Marines Lazio. Proprio in questi giorni è stato eletto il nuovo Consiglio Federale della FIDAF ( www.fidaf.org ), e lui, è uno dei Consiglieri che ne prenderà parte.

IC: ciao Fabio innanzitutto complimenti per la nuova rielezione come Consigliere Federale. Spiegaci in cosa consiste il tuo incarico da Consigliere per questo nuovo mandato.
FT: ciao ragazzi, grazie innanzitutto per i complimenti, sinceramente ci speravo nella rielezione ma sapevo che il lotto dei candidati era nutrito e di qualità.
Per questo nuovo mandato non so quali saranno i miei compiti, posso dirti cosa mi è stato affidato dopo i primi due consigli federali; cioè il commissioning del Cif9 2013, campionato bellissimo e stimolante anche se un pò duro da gestire, e la direzione tecnico logistica dei Campionati Europei di Gruppo B che si terranno a Milano dal 30 Agosto al 8 Settembre prossimi.
Sarà un’esperienza stimolante, la reputo una promozione sul campo, a Wolfsberg nel 2009 nell’edizione precedente ero chef de mission del Blue Team, ora mi occuperò di tutte le sei delegazioni partecipanti, logico sempre con un occhio da tifoso per i ragazzi in blue.

IC: in questo ultimo periodo c’è stato un grosso movimento di acque da parte di tanti ex giocatori degli anni 80, che si sono  candidati come Consiglieri e come Presidenti  alle ultime Elezioni Federali. Come hai visto questo riaffacciarsi al mondo “politico” del football da parte di essi e che considerazioni potresti fare a riguardo?
FT: mah, che dire? Da una parte sono felice, il ritorno di molti personaggi di quelli che io definisco i Fab 80’s, è sintomo di un ritorno alla serietà ed affidabilità del movimento, come se ritrovassero nell’attuale panorama le basi solide che hanno caratterizzato il periodo più florido del nostro football.
Da un’altra, rabbia, tanta rabbia, tantissima rabbia.
Molti di noi, e tu lo sai, abbiamo tenuto duro, un decennio di deregulation, fuori dagli schemi dello sport inteso come CONI, senza una struttura federale, con campionati ridicoli.
Quelli che hanno tenuto duro in quegli anni bui, si sono sentiti dire per quasi un decennio frasi tipo: “questo non è più football” oppure il gettonatissimo “ai nostri tempi……”, beh ora penso che anzichè guardarci con aria distaccata e da lontano avessero contribuito a far si che quel periodo passasse in fretta oggi saremmo decisamente più lontani.
Loro ci dicevano delle 100 squadre, dei tre campionati a 11 giocatori, della Nazionale che vinceva, dei 20.000 al Superbowl, ma dov’erano quando quì ci si accontentava dei 1.500 di Scandiano e di squadre ne erano rimaste 20?
Erano fuori dal nostro mondo!
Sono ritornati? Benissimo, ora recuperino il tempo perduto.

IC: ora che l’ intero Consiglio è stato eletto, che cammino dovra affrontare la FIDAF? Quali saranno gli steps sucessivi per un miglioramento dell’ intero movimento e cosa vi aspettate per questo 2013? Come pensi stia andando il nostro movimento, essendo un “addetto ai lavori”?
FT: naturalmente il primo obiettivo della Fidaf è quello di ben figurare a livello europeo con l’organizzazione degli Europei 2013 (speriamo di ben figurare anche in campo), contiamo di ospitare anche gli Europei di flag senior 2013 (Cesenatico, Roma, Jesolo le più accreditate);
sul fronte interno contiamo di continuare nell’espansione territoriale delle squadre e nel numero dei tesserati, il trend è positivissimo ma non dobbiamo cullarci sui risultati ottenuti, dobbiamo continuare a supportare le nuove realtà e permettere un inserimento nella FIDAF delle molte squadre in embrione che si stanno affacciando al nostro movimento (Piacenza, Cecina, Livorno, Benevento, Aosta e molte altre).
Altro obiettivo importantissimo è il prossimo riconoscimento CONI quale Disciplina Sportiva Associata Effettiva, step necessario per intraprendere il riconoscimento a Federazione Sportiva Nazionale, ottenuto quello possiamo cominciare a dormire sonni tranquilli e cominciare a programmare più a lungo termine tutte le nostre attività.
Ricapitolando:
Organizzazione degli eventi europei 2013
Consolidamento e rafforzamento numerico di franchigie e tesserati
Riconoscimento CONI allo stadio successivo a quello attuale
Senza dimenticare però che allo stato attuale una delle prime cose da fare è una definitiva riforma dei campionati sia senior che junior, i miei intendimenti sono notori:
Under 19 e Coppa Italia in autunno
A1 a 12 squadre
A2 a 24 squadre
Serie B a 11 Giocatori
Entry level 7men
Vedremo il C.F. cosa penserà in merito.

IC: cambiamo argomento e passiamo alla tua squadra, i Marines Lazio. Quali saranno le novità di quest’ anno parlando di imports americani? Chi saranno le conferme e quali saranno le nuove leve che si faranno valere?

FT: per ciò che concerne i Marines partiamo dalla conferma, Kellen Pruitt, al suo quarto anno nei Marines dopo essere passato per Margburg Mercenaries, Lions Bergamo e Carinthian Black Lions, ormai KP è un “romanaccio” e siamo contenti che abbia ancora una volta accettato di vestire i nostri colori; KP sarà il nostro uomo in doppio ruolo e le squadre che lo hanno incontrato finora sanno quanto sia pericoloso “both side of the field”.
Avremo un nuovo QB, Antony Gardner, anche lui non un novizio del football europeo dopo aver giocato due anni in Francia ed uno in Serbia, è a Roma dal 14 Gennaio ed avrà anche il ruolo di offencive coordinator, nel ruolo di LB avremo quella che reputo sarà una grande sorpresa del prossimo campionato Erik Pedersen, un losangelino dal passato nei pro che nella sua carriera è stato allenato dal guru Jerry Glanville il cowboy degli Atlanta Falcons.
L’impianto degli italiano è pressochè interamente confermato e la bella notizia è che recupereremo i lungodegenti out for season l’anno scorso dall’inizio Cerratti, La Corte, Polidori, Francioni, alcuni nuovi innesti saranno sicuramente valori aggiunti come Tecchia (ex Barbari) e siamo contenti del ritorno all’attività di un vecchio giovane come Cestra.
Per ciò che concerne le nuove leve, faccio un nome su tutti Scaperrotta, velocità impressionante, attitudine da pro player, se troverà spazio nella fortissima batteria dei DB dei Marines vedrete che sarete d’accordo con me.

IC: nelle ultime stagioni i Marines non hanno brillato, quali sono gli obbiettivi per la stagione 2013?
FT: gli ultimi anni siamo stati falcidiati dagli infortuni, un numero neanche quantificabile, speriamo e preghiamo Francesco I che quest’anno vada meglio, non può piovere per sempre.
L’obiettivo è quello di ben figurare su ogni campo, la nostra unica volontà è quella di mettere paura a chiunque debba incontrarci la domenica successiva, poi a fine regular season vedremo quali saranno stati i frutti di questo lavoro.

IC: i Marines quest’ anno hanno fatto un cambio della composizione societaria e pure a livello di coaching staff. Pro e contro di questo cambio?
FT: il coaching staff è stato rivoluzionato partendo dal nuovo capo allenatore, Gianluca Leone, avevamo bisogno di un motivatore, di uno che riesce a far dare il 110% ad ogni suo giocatore, uno che quando bisogna ti appende al muro; Roma e i Marines non sono ambienti per quello che gli americani definiscono un allenatore “x & os”.
Gianluca sta rispondendo alla grande alle aspettative societarie, devo dire che quando mi allenava era uno con le palle, ora gli sono cresciute.
Leone torna in un club con tanta voglia di fare bene dopo la sfortunata esperienza della nazionale junior.
Sarà coadiuvato da Valerio Bozzarini, Eddie Ross (il padrigno di Andrew Howe), Davon Dawson e Mike Di Battista (ex CFL, Lions Bergamo e Blue Team).

IC: Fabio nel 2009 sei stato il “capo spedizioniere” della Nazionale agli Europei in Austria. In questi quattro anni cos’è cambiato e come è migliorata la Nazionale? Quali sono gli obbiettivi della FIDAF per gli Europei che si svolgeranno a Milano a fine agosto primi di settembre?
FT: quella del 2009 fu un’esperienza fantastica, in poco più di 5 mesi costruimmo una Nazionale dal niente, facemmo una grande operazione simpatia intorno al Blue Team, troppe volte scosso da chiacchiericci, invidie e personalismi.
Tutti si sentivano partecipi allo stesso livello del progetto, spedii Brock Olivo (ex HC Nazionale) in giro per l’Italia a vedere ogni sera un allenamento di una squadra diversa, tre partite a weekend, filmati, combine test.
I 45 che portammo a Klagenfurt sono sicuro che portano ancora nel cuore quell’esperienza anche se il campo non ci premiò abbastanza.
Non so se la Nazionale sia migliorata in questi quattro anni, so il gran lavoro che stanno facendo Vinny Argondizzo e Davide Giuliano ma non ho avuto modo di vedere le ultime uscite al Four Helmets e non ho partecipato agli ultimi raduni; sono sicuro che arriveremo a Milano con il miglior roster che il football italiano possa esprimere, con un buon connubio di giovani e più esperti.
Ricordiamoci che c’è un’intera stagione di club davanti e qualche nome potrà uscire da quanto accadrà tra la serie A1 e il Cif9.
Spero di vedere tanti amici in blue, oltre ai Marines vorrei incontrare a Milano e fare il tifo per loro (di nascosto) amici come te Gallo, l’eterno Mario Panzani, Diego proplayer Gennaro, la batteria della Catania bene, lo Zio Chiappini e tanti altri.
Andiamo a Milano per vincere, perchè esiste un altro modo di giocare a football soprattutto quando si rappresenta il proprio paese?
Ecco, quello mi mancherà, non piangere più all’inno nazionale accanto ai miei fratelli Giovanni Adamo, Marco Quercio e Stefano Della Foglia.

IC: ciao Fabio grazie per la collaborazione e grazie soprattutto per l’impegno che metti ogni giorno per l’ intero movimento.
FT: grazie a Voi ragazzi, scusate per il ritardo con il quale vi ho risposto ma siamo nel pieno del Cif9 e le due ore che dedico al computer sono interamente indirizzate alle “mie” piccole grandi squadre di questo stupendo campionato.
Un abbraccio a tutta la redazione ringraziandovi per ciò che di bello state facendo per il nostro amato sport.

Gaetano “GENZ DC” Marconato

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Gaetano “Genz DC” Marconato OL #77 dei Lazio Marines in azione

Gaetano Marconato, per gli amici Genz DC, gioca Offensive Lineman ed inizia la sua carriera nel 2007 con i Barbari Roma Nord con i quali oltre a prender parte nelle giovanili, vince nel 2008 2009 2010 il campionato LENAF. Nel 2011 passa nelle fila dei Marines Lazio ed entra anche nel “giro” della Nazionale Senior.

IC: ciao Genz, sei uno dei giocatori chiave della linea d’ attacco dei Marines, che rapporto hai con il team e con il coaching staff?
GM: ciao ragazzi, questa è la mia terza stagione che disputo con la maglia dei Marines, il mio rapporto con loro lo reputo ottimo, e credo di essermi inserito al meglio nel gruppo fin dall’inizio, nonostante provenissi dai Barbari Roma Nord diretti rivali sulla piazza romana, e via via che passa il tempo è un rapporto che va fortificandosi. Per quanto riguarda il coaching staff di quest’anno, è la prima volta che mi ritrovo sotto la guida di coach Gianluca Leone, il quale sta facendo insieme a tutto lo staff un’ottimo lavoro per arrivare ad ottenere ottimi risultati per questa nuova stagione del riscatto.

IC: spiegaci come i Marines si stanno preparando per la nuova stagione IFL e che ambizioni avete?! Quali sono i nuovi innesti “Made in USA” e italiani?

GM: quest’anno, come gia ti dicevo, sarà la stagione del riscatto e quindi ci stiamo preparando al meglio sia con i coach di reparto, sia dal punto di vista atletico con il piu “amato” da tutta l’Italia del football, coach Andrea Reali per affrontare la nuova stagione. Per quanto riguarda gli innesti made in USA, abbiamo già iniziato a lavorare dai primi di febbraio, con il nuovo QB ed OFFENSIVE CORDINATOR Anthony Gardner (da Baldwin College div.3 e 3 anni in Europa), ieri è arrivato il LB Erick Pedersen (da Hawai div.1 A, 2 anni a Portland state div.1 AA e Draft UFL 2010) e per finire l’ormai noto Americo/Romano Kellen Pruitt (Syracuse). mentre per quanto riguarda gli italiani, come da ormai è nostra consuetudine abbiamo un’ottimo pacchetto di nuove leve “Home Made” che sono andati ad innestarsi nel gruppo di giovani WR e CB creatosi lo scorso anno.

IC: Genz sei nel giro della Nazionale ed hai partecipando a svariati raduni e partite; come è stato il tuo approccio a queste convocazioni? Come ti sembra il gruppo e come andranno per te gli Europei che si disputeranno a fine agosto?
GM: ovviamente è sempre un’emozione ed una gioia ricevere una convocazione ad un raduno della nazionale, purtroppo per cause di forza maggiore ho dovuto saltare gli ultimi due raduni. Quest’anno sto lavorando al meglio dal punto di vista fisico/tecnico per non perdere il treno che sto aspettando da circa 2 anni per gli europei di Agosto; abbiamo un gruppo affiatato che credo faccia invidia ai migliori team in Italia. Sta solo a noi dimostrare quanto veramente valiamo e quanto meritiamo quel “posto a tavola” durante questa stagione; il coaching staff sta facendo un lavoro certosino e meticoloso per metterci in condizione di arrivare al campionato europeo (a casa nostra) con tutte le carte apposto per arrivare fino in fondo.

IC: nei vari raduni, quali giocatori della difesa ti ha messo più in difficoltà? Come sono i tuoi compagni di reparto ( OL)?
GM: in ogni raduno come ben sai, ci confrontiamo continuamente con i migliori giocatori italiani, quindi ogni azione, ogni esercizio, ogni minimo confronto ci mette sotto esame uno contro l’altro, ogni avversario/compagno ha un suo punto di forza e ti mette in difficoltà in maniera diversa. I miei compagni di reparto, sono tutti giocatori di grande esperienza e di una simpatia unica, credo che tra di noi si sia creato un’ ottimo rapporto che ci unisce anche al di fuori dal campo. Un mio saluto va ai miei compagni del Blue Team degli Elephants, dei Lions e dei Deamons che purtroppo non incontrerò durante la stagione (un abbraccio più corposo va ai miei compagni di OL)

IC: Genzi, quali saranno per te le squadre più ostiche del campionato IFL e, se c’è, quale giocatore avversario temi di più?

GM: quest’anno sia per come sono andate le ultime 2 stagioni e sia per il ridotto numero di team nel campionato, agli occhi di tutti siamo candidati al titolo di “squadra materasso”, quindi ogni incontro per noi sarà ostico e difficile in maniera differente. Starà a noi Marines dimostrare di essere la squadra più difficile da affrontare. Per quanto riguarda gli avversari, ovviamente da OL come non temere (anno dopo anno) Diego Gennaro, Simone Bernardoni, Max Cipolla ed  è comunque  giusto citare tutte le linee di difesa avversarie che andrò ad affrontare; per non parlare poi dei LB italiani e dei “made in USA”.

IC: quest’ anno, a differenza della passata stagione, sarà un campionato a gironi. Che opinione hai a riguardo?
GM: posso dirti che secondo me non è una cattiva idea, la federazione si è ritrovata a dover riproggettare i campionati d’urgenza e credo che abbiano fatto la cosa piu semplice e piu logica; in Lenaf per esempio è sempre stato cosi, credo che per emettere una sentenza bisogna solamente andare a giocare, poi a fine campionato ne riparleremo.

IC: Gaetano, tuo parere personale, cosa manca nel Football italico per “esplodere” positivamente come è avvenuto nel Rugby. Se potessi dare un consiglio alla federazione per migliorare il nostro sport cosa consiglieresti?
GM: il football in italia è un movimento che sta crescendo giorno dopo giorno, grazie al lavoro che stanno svolgendo sia le società, sia la federazione ed in ultimo noi giocatori. Il vero problema, credo che sia l’apertura mentale del popolo italiano il quale non vede altre realtà al di fuori degli sport di nicchia nazionali. Altro punto di lavoro deve essere la visibilità e l’accessibilità da parte di tutti a provare questo sport meraviglioso il quale secondo me è formativo dal punto di vista caratteriale e fisico di ogni suo praticante.

IC: grazie per il tuo contributo ed un augurio per la nuova stagione.
GM: grazie a voi ragazzi, ci vediamo presto sui campi…

Christian “Ciba” Costanzo

ciba

Christian “Ciba” Costanzo cornerback #7 con la maglia degli Elephants Catania

Christian Costanzo, conosciuto da tutti come Ciba, è un veterano del football giocato. Ciba è uno storico cornerback dei Giants Bolzano (con i quali vinse un Super Bowl), ma nella sua carriera ha militato anche in un team austriaco, spagnolo e per svariati team italiani come i Dolphins Ancona ed i Redskins Verona. Nella stagione 2012 ha giocato per gli Elephants Catania, arrivando fino al Super Bowl, perso contro Parma. Neo papà ha deciso di tornare all’ ovile, probabilmente per chiudere la sua carriera, con la squadra della sua città, Bolzano. È stato anche un giocatore della Nazionale, con la quale ha preso parte nel 1999 al World Bowl a Palermo e come ultima apparizione ha partecipato al 4 Helmets a Firenze nel 2012. Ma veniamo a noi…

IC: ciao Ciba complimenti per la tua lunga e gloriosa carriera, raccontaci il tuo esordio con i “defunti” Jets Bolzano e cosa ti ha spinto a praticare questo sport?!
CC: parliamo ormai di tanti tanti anni fà. Ho iniziato a seguire il football a Bolzano perché avevo due cugini che lo praticavano, proprio nei Jets Bolzano! Avevo solo 12 anni, ma andavo a vedere tutte le partite, raccoglievo autografi e gadget di ogni squadra e sognavo di indossare quella divisa. Appena compiuto i 15 anni ho iniziato a giocare e non ho più smesso.

IC: quali sono le differenze che hai riscontrato, dal tuo esordio ad oggi, nel nostro football? Secondo te il football di oggi è meglio di quello degli anni 90′?
CC: la differenza principale che ho notato tra il Football di quegli anni e quello attuale sono i fisici degli atleti e la loro velocità! Quando ho iniziato a giocare mi ricordo tutti quei giganti negli spogliatoi; erano tutti più grossi di adesso . Rammento il mio esordio in serie A con i Jets di coach Bruno Waldner che mi fece entrare in un Kickoff Return e che preoccupato mi disse: “se ti arriva il pallone buttati per terra”! Il football attuale è invece molto più veloce e quindi anche le prestazioni ed i fisici degli atleti sono diversi . Non mi permetterei mai di dire il Football anni 90′ era meglio o peggio del football di adesso. Sicuramente era molto più seguito!

IC: Ciba, tu hai partecipato ai Mondiali a Palermo nel 99′ ed all’ ultimo 4 Helmets a Firenze. Raccontaci la tua avventura ai Mondiali. Cose è cambiato nella Nazionale dal 1999 ad oggi?
CC: la Nazionale è sempre la Nazionale! Dai Mondiali di Palermo all’ultimo 4 Helmets l’unica cosa che è cambiata è la mia età! Indossare quella maglia è sempre emozionante ed oggi, come allora, ho provato le stesse indescrivibili emozioni: brividi sulla pelle ed agitazione. Dei mondiali di Palermo del 1999 ho ricordi indelebili: dalle tribune colme di gente ai compagni stupendi. Una sensazione stupenda che non dimenticherò mai.

IC: negli ultimi tre anni hai cambiato diverse squadre, dai Giants Bolzano passando per i Redskins Verona e arrivando fino in Sicilia, con gli Elephants Catania. Con gli Elephants sei arrivato fino al Super Bowl (perso contro Parma), esponici questa tua avventura; che ricordi ti porti dentro e cosa cancelleresti, sempre se c’è qualche cosa da cancellare?!
CC: Nelle ultime due stagioni ho voluto fare esperienze diverse da Bolzano! Avevo bisogno di nuovi stimoli e non per questo mi sento un traditore. Giocare a Verona e Catania mi ha dato molto sia dal punto di vista sportivo che da quello umano. Di Catania vorrei cancellare solo una cosa, la finale persa contro Parma.

IC: dopo tutto questo girovagare, hai deciso di ritornare a casa, a Bolzano, e di tornare a far parte dei Giants, con i quali, nel 2009, vincesti il Super Bowl contro i Lazio Marines. Le malelingue ti hanno definito “mercenario e traditore”, come hai vissuto il tuo rientro a Bolzano? Sei riuscito ad integrarti con i compagni di squadra? I Giants hanno un roster quasi completamente diverso da quel fatidico 2009, cosa ti manca maggiormente di quell’anno?
CC: adesso sono di nuovo a Bolzano e da 2 settimane mi sono unito al gruppo per iniziare la preparazione atletica. Qui ho trovato molti ragazzi che allenai in passato e l’accoglienza è stata delle migliori. Ovviamente il 2009 rimarrà un’ anno indimenticabile per gruppo e risultato finale. Di quell’ anno la cosa che mi mancherà di più saranno i compagni di gioco. Un gruppo fantastico composto da ragazzi che arrivavano da tutta Italia per coronare quel sogno già svanito nel 2008, contro i Lions Bergamo, dopo una perfect season! Parlo dei bolognesi Drubo (Alessandro Aldrovandi) il “mio capitano”, Marietto (Mario panzani) e Marchetto (Marco Piva) e Squalo (Pasquale Scalise) con Forla (Federico Forlai), Edwin Reed, Eric Marty e Reggie Green, Gabriele “Lele Rossi” e mi mancheranno infine Fabio “il Nonno” Armano, Ciro Franzoso ed i triestini Mauro Sartoretto ed il mio gran amico Alberto Gallina. Di quella stagione, purtroppo, siamo rimasti in pochi, ma sicuramente i Giants 2013 faranno del loro meglio.

IC: parlaci un pò dei Giants 2013, com’è strutturata la squadra? Quali sono i nuovi innesti “made in USA”, quelli italiani e che ambizioni avete per questa nuova stagione che ormai è alle porte?
CC: la dirigenza ha lavorato bene per portare a Bolzano giocatori italiani validi e tra tutti Diego Gennaro che già nel 2009 era stato partecipe del primo scudetto bolzanino. Gli americani saranno di ottimo livello: il Linebacker\Fullback è un ex NFL, ritornerà il Runningback Henry Harris che ha militato con Bolzano la passata stagione e per il terzo americano bisogna attendere la comunicazione ufficiale. Per il resto si vedrà … Le basi per un buon campionato ci sono e noi faremo di tutto per onorarlo al meglio

IC: come ben sai in questo ultimo periodo ci sono state le nuove elezioni per il Consiglio Federale della Federazione (FIDAF), se tu potessi, che consigli daresti al nuovo direttivo per migliorare il nostro movimento e far crescere ancor di piu il nostro football?
CC: per quanto riguarda il nuovo direttivo mi auguro che possano portare il nostro sport nella posizione che più merita e come consiglio, sempre se possibile, curerei maggiormente il rapporto con i Media e le televisioni, in maniera che il nostro sport sia visto da molti.

IC: Christian grazie per il tempo che ci hai dedicato ed un in bocca al lupo per la stagione.
CC: grazie a voi e buon football a tutti

Mario Alba

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Mario Alba #73 dei Lions Bergamo

Mario Alba, offensive line dei Lions Bergamo, è sicuramente uno dei pilastri della compagine italiana più titolata di tutti i tempi. Pluri campione d’ Italia ha partecipato a varie Coppe dei campioni EFAF CUP e fa parte del Blue Team Italy. Con la Nazionale ha partecipato agli Europei in Austria del 2009.

IC: ciao Mario come ci si sente dopo anni di serie A a passare nelle ultime 3 stagioni a salire e scendere di categoria? qual’è lo stato d’animo dei giocatori e dei dirigenti e se puoi spiegaci i motivi della retrocessione di una squadra come i Lions Bergamo?! Quali sono i motivi che hanno spinto la tua squadra a fare un passo indietro e tornare in A2?

MA: rispondo ad entrambe,come tutti sanno,stiamo attraversando un periodo di forte crisi,che ha danneggiato duramente lo sport. Noi purtroppo non siamo stati esenti da questa situazione, e in mancanza di sponsor solidi, che sono difficilissimi da reperire, abbiamo dovuto rinunciare a partecipare al campionato di serie A. Ovviamente tutti i componenti della società’ si augurano di riportare al più’ presto la squadra al livello al quale abbiamo abituato i nostri tifosi.

IC: cosa ti aspetti nel futuro per i tuoi Lions?
MA: nell’immediato futuro sicuramente la crescita dei nostri giovani.
Bergamo ha sempre avuto una tradizione vincente anche nelle giovanili, e quindi daremo la possibilità’ di far esperienza con la prima squadra ai ragazzi più’ meritevoli; poi con il tempo sicuramente tornare ai vertici italiani ed europei. Il 2013 e’ per noi l’anno del trentennale,penso l’unica squadra che abbia raggiunto questo risultato senza aver mai cambiato nome o avuto anni di interruzione ed e’ motivo di forte orgoglio da parte delle società’, giocatori e staff, portare i Lions al miglior risultato possibile per festeggiare degnamente questo storico evento.
IC: che ricordi hai dei gloriosi anni dei lions, cosa ti manca di quel periodo e di cosa fai volentieri a meno?
MA: ho avuto la grandissima fortuna di far parte del grande ciclo vincente dei Lions. Sicuramente e’ stata una grandissima occasione, dove ho potuto imparare tantissimo da coaches americani preparatissimi e da compagni di squadra degni dell’appellativo “Campioni”.
Purtroppo lo sport, come la vita, e’ fatto di cicli; penso che non sia positivo vivere di ricordi ne di rancori, ma serve fare esperienza delle cose positive per riproporle e dare l’esempio, e di quelle un po’ meno per fare in modo che non si verifichino di nuovo.
Sicuramente deve essere un grande stimolo per ogni giovane che approda nella nostra grande famiglia, cercare di riproporre le stessa gesta dei loro predecessori.
IC: torniamo a te, come ti prepari per affrontare la stagione di football? Se potresti dare un suggerimento cosa diresti alle nuove leve?
MA: penso che si debba ricorrere ad una parola forse caduta in disuso nelle nuove generazioni, SACRIFICIO.
Il football e’ uno sport durissimo, che richiede tantissima preparazione, atletica e psicologica. Bisogna conciliare gli impegni di lavoro e studio con gli allenamenti sul campo.
Sicuramente e’ importante non arrendersi alla prima difficoltà’ ma continuare a lavorare sodo e perseverare sempre, con il duro lavoro i risultati arriveranno.
Questo e’ il messaggio che cerco di dare anche in veste di coach della U21,che ha la fortuna di avere due importanti figure storiche come Cecco, Angeli, Busi e Marossi, al quale inoltre, devo tantissimo sia come allenatore che come persona.

IC: che ambizioni hai per questa nuova stagione?

MA: sarei falso se personalmente non ambissi alla vittoria, abbiamo una nuova squadra, composta da un ottimo mix di veterani di spessore e giovani ambiziosi.Il coaching staff ha a disposizione uomini decisi a tenere alto il nome di questa gloriosa società’, sicuramente l’obiettivo societario e’ portare la squadra nelle prime posizioni del campionato. Quest’anno la LENAF (lega di serie A2) si prospetta un campionato molto interessante, con parecchie squadre decise a lottare fino in fondo per la vittoria finale; poi ogni partita fa storia a se, e chi sbaglierà’ di meno otterrà’ i migliori risultati. Esiste anche un altro obiettivo ma per scaramanzia lo tengo per me…

IC: a chi ti ispiri come giocatore italiano ed nfl footballisticamente parlando? Chi ammiri come giocatore avversario e chi in questi anni ti ha dato piu “rogne” on the field?
MA: ho avuto la fortuna di imparare da una delle migliori linee d’attacco che abbiano giocato in italia, cercando di “rubare” tecniche e segreti ad ognuno di loro per cercare di essere il più’ completo possibile…
Non ho un riferimento in particolare, ma cerco sempre di imparare il più’ possibile dai migliori professionisti soprattutto quando ho la fortuna di vederli dal vivo. Non dimenticherò’ mai il “battessimo di fuoco” a 18 anni al primo allenamento con la prima squadra… Avere la possibilita’ di confrontarsi con “mostri sacri” come Bellora, Gennaro, Federico, Dotti ha sicuramente dato più’ di un grattacapo. E’ stata una fortuna averli in squadra, sia per la possibilità’ di avere in allenamento un livello sempre alto, che ammirarli in partita.
Questo sport mi ha dato l’occasione di stringere amicizie con fortissimi giocatori di altre squadre e città’; rapporti che si proseguono anche fuori dal campo, compagni di squadra come Patrick Pompilli, Andrea Ghislandi, Ezio Marone, e ragazzi come Alberto Gallina e Nicolò Scaglia, con i quali ho avuto la fortuna di condividere la fantastica esperienza con la maglia azzurra, sogno di ogni atleta.
IC: cosa ti aspetti dalle nuove elezioni della fidaf? se potresti, che suggerimenti daresti per migliorare il futuro di questo nostro sport?
MA: penso che il lavoro che sta facendo la Federazione in questi anni sia straordinario. Hanno rinnovato completamente un movimento caduto troppo in basso, fermo alle coppe rotte e medaglie riciclate.
L’ ingresso nel CONI sicuramente porterà’ più’ vsibilita’ ad uno sport che deve risalire la cima per quanto riguarda l’immagine mediatica.
Ottima la possibilit’a di trasmettere il SuperBowl su Eurosport, abbiamo bisogno di far sapere all’Italia che il football e’ in salute e soprattutto viene praticato anche nel belpaese.
Conosco gente preparatissima sulle squadre NFL che pero’ ignora che esiste anche un campionato italiano.
La strada e’ sicuramente lunga ma sono sicuro che i nostri vertici hanno inquadrato quella giusta.
IC: Grazie Mario per la collaborazione, un augurio per il nuovo anno ed a presto
MA: grazie a voi