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Toni Mangiafico

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Toni Mangiafico è da sempre un attore protagonista del football italico. Laureato ISEF e OLB per due squadre storiche come Towers Bologna e Phoenix S.Lazzaro, è stato anche co-fondatore di tre squadre (Doves Bologna, Virtus Bologna Aft e Persiceto Knights). Defensive Coordinator dal 1986 al 1989 ed Head Coach dal 1990 al 1992 dei Towers Bologna. Lb Coordinator dei Phoenix e dal 1996 al 1998 Head Coach e Defensive Coordinator della Virtus Bologna Aft. Nel 2008 è stato HC dei Neptunes Bologna e nel 2010 dei Persiceto Knights. Nel 2012 allenatore dei Warriors Bologna (IFL). Non si contano le numerose stagioni come capo-alletore del settore di diverse squadre fino a diventare anche per un periodo DC della nazionale under21. Preparatore atletico e professionista del fitness, ha dedicato gran parte della sua vita allo sport.

IC: Salve coach! Apriamo con la fine della scorsa stagione, la semifinale a Parma, nonostante la stagione al di sopra delle aspettative dei Warriors cosa non ha funzionato per c’entrare il secondo Superbowl consecutivo? Ha prevalso il rammarico o la convinzione che tutto quello che si poteva fare è stato fatto?
TM: L’obbiettivo dello scorso campionato era quello di centrare almeno due vittorie oltre, ovviamente il derby con i Doves. Il mio Qb si è presentato una quindicina di giorni prima della partita con i Panthers che dava l’avvio alla stagione IFL, inoltre l’emergenza neve si è sommata a tutti gli altri problemi da risolvere, non ultimo quello di allenare una squadra così importante con la scarsa fiducia dei giocatori veterani nei miei confronti. Le linee d’attacco e di difesa me le sono inventate con un centro under 18 che “nessuno ” pensava potesse giocare in quel ruolo, diversi giocatori che l’anno prima erano riserve e alcuni che venivano dall’esperienza dell’Arena. Non solo abbiamo vinto 3 partite ma ben 10 perdendo in semifinale dalla squadra che poi ha vinto il Superbowl. Peccato anche per quella partita, nonostante Parma fosse più forte sia fisicamente che tecnicamente, se non avessimo avuto 3 intercetti e 2 fumble, ce la saremmo giocata fino alla fine, oltre a una prestazione deludente di Peoples per problemi di salute. Abbiamo giocato con la difesa più forte del campionato e perso con un total offense superiore alle 400 yds . Per la prima volta nella storia dei Warriors abbiamo battuto i Lions di Bergamo e abbaimo battuto il record di tutti i tempi di punti fatti, contro la forte compagine dei Dolphins Ancona! Bhe dai, qualcosina è stato fatto. Devo ringraziare la dirigenza dei Warriors per avermi dato la possibilità di dimostrare che un head coach italiano, in una situazione di emergenza può superare ogni difficoltà.

IC: Mi sembra di capire che quindi il bilancio è ampiamente positivo. Adesso una nuova sfida, i Neptunes, da diversi anni ai playoff del Cif9. Come è iniziata questa avventura?
TM: Volevo rimanere a Bologna, sono stato io a contattare la dirigenza dei Neptunes, sapevo dell’interessamento di Ladson ai Knights. Sono stato ricontattato e, dopo due incontri con il Presidente, Maurizio Brini, abbiamo stilato un accordo per guidare la stagione 2013 come head coach, con una programmazione biennale per portare il Team a competere nel 2014 in LENAF.

IC: So che vi state allenando da tanto tempo, senza dubbio avrai già osservato a cosa puó ambire la squadra quest’anno. Il Cif9 sembra dover essere uno dei più agguerriti degli ultimi anni. Che obbiettivi vi siete posti?
TM: Il primo obiettivo è quello di fare crescere tecnicamente tutti i reparti. Mi hanno seguito in questa avventura i miei amici coach di sempre, l’Omone Poggi per la linea d’attacco, lo Zio Ziosi per i Rb, 32 Benni per Wr e Rb, inoltre ho ritrovato un caro amico Biavati Clyde che mi aiuta con i Lb assieme a Ferro Ferrari, Maurizio Brini con la linea di difesa e il binomio Ventura Orange/Lastra con i Db’s. Spero rientri anche un altro amico carissimo, Daniele Berti che è un fantastico allenatore dei Lb’s e specialista per i placcaggi difensivi. Ritengo che la crescita tecnica della squadra vada di pari passo con la crescita tecnica dei coach e l’aggiornamento continuo sulle nuove tecniche da insegnare ai giocatori.
Il secondo obiettivo è la crescita tattica. Ci sono troppi giocatori di difesa che non sanno riconoscere le formazioni offensive, le tecniche di allineamento e le corrette stance e le nuove tecniche di placcaggio…. Inoltre come ultimo obiettivo voglio infondere nei ragazzi la mentalità vincente, quella che ti aiuta a sovvertire i risultati quando sei sotto nel punteggio e tutto sembra perso, voglio portarli al limite mentale per aiutarli a trovare la fiducia e a non mollare mai e se gli avversari vogliono batterci devono cagare chiodi!

IC: So che parlare dei singoli per un allenatore non è mai troppo bello, ma ci sono dei giocatori che sono più avanti rispetto agli altri nel processo di sviluppo appena iniziato?
TM: Ho alcuni giocatori veterani che vengono da Ravenna, altri che fanno parte già della squadra da alcuni anni, alcuni sono rinforzi Grazie ai buoni rapporti che intercorrono tra la società e i Warriors. Non mi va di fare nomi, sono tutti importanti e i leader si vedranno nel tempo, sarà il campo a decidere chi è da seguire, chi è il faro della squadra, quello che conta è creare la mentalità vincente in tutti. Ho trovato in particolare nei Qb’s Patrick ed Alessio un supporo importante per impostare il playbook offensivo.

IC: Quali pensi saranno le maggiori rivali del campionato?
TM: Il primo avversario dei Neptunes sono….i Neptunes, mi ripeto, dobbiamo conoscere i nostri difetti e migliorarli, superare i nostri limiti giorno dopo giorno, una volta che riusciremo a guardarci allo specchio e riconoscere una squadra vincente in qualsiasi situazione, ecco, allora potremo pensare ai nostri avversari. Comunque non voglio eludere la tua domanda, i Team del Nord sono sicuramente i Bills, le Aquile e anche i Knights che quest’anno si sono rinforzati con la migrazione di tanti ex Doves non ultimi i Bobcats Parma del mio amico coach Gabbi, come vedi tutto il nostro girone.

IC: Parlando più in generale tu che hai visto la IFL da molto vicino, diventandone un protagonista quali pensi siano i punti di forza e i problemi della ‘massima serie’ e anche più in generale di tutto il nostro movimento? Pensi che si sia imboccata la strada giusta dopo l’oblio in cui si era sprofondati?
TM: Penso che il lavoro di Simone Iori e Giorgio Longhi, per quello che riguarda i corsi da coach, abbia creato un importante solco per alzare il tasso tecnico degli allenatori italiani . Vedo ancora lontano il miglioramento del settore giovanile, in america i ragazzini smettono di giocare a flag quando in Italia ancora vanno alle elementari…..inoltre si inseguono ancora le vittorie del campionato di categoria facendo giocare atleti che hanno magari militato in IFL o in LENAF cosi che si trovano sullo stesso campo neofiti e veterani di mille battaglie, credo che questo non porti a niente e vadano regolamentate queste spiacevoli situazioni. E poi ci sono i soldi che fanno sempre la differenza, oltre a varie società come Parma che stimo per ciò che hanno fatto nei settori giovanili e l’organizzazione che hanno creato sarebbe bello creare scuole di football staccate dalle squadre . Il più grave problema che affligge la IFL è quello dei così detti “rimborsi” ai giocatori. Credo che i giocatori non debbano essere pagati per giocare, oppure lo devono essere tutti, altrimenti si innescano delle situazioni veramente imbarazzanti. Spero per il bene del football che i nuovi dirigenti della IFL si muovano come un gruppo unito e operino per il bene del football senza pensare agli orticelli personali.

IC: Sempre che tu non abbia altre cose da dire, ti ringrazio e faccio un grosso in bocca al lupo per la prossima stagione!
TM: Si, voglio dire che nel momento in cui un giocatore come te ha un’iniziativa di tenere un blog come questo significa “movimento e interesse”…..il football è già migliorato
IC: Ahahah troppo gentile! Ti ringrazio nuovamente! Speriamo che la nostra iniziativa sia utile e ritenuta interessante!


1 commento

  1. Francesco ha detto:

    Non sono d’ accordo con quanto detto dal coach sui “rimborsi” per i giocatori!! Cosa pensa che i giocatori che vengono da città che non siano quella del team debbano pagarsi loro tutto?? benzina autostrada o treno mangiare ecc ecc. è un assurdità! io piuttosto eviterei di scialacquare soldi a destra e a manca. i rimborsi sono giusti se i giocatori che vengono da fuori sono meritevoli. il piu delle volte questi giocatori fanno la differenza in campo ed è un elemento aggiunto al team

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